CasAfad
L’Associazione di Famiglie Down “A.Fa.D. il bell’anatroccolo” è nata per iniziativa di una famiglia con figli con Sindrome di Down ed altre persone che ne condividono gli obiettivi. Attraverso le sue azioni, tende al raggiungimento di un buon grado di autonomia dei soggetti con trisomia 21 o altra disabilità.
Essa presta un particolare interesse alla problematica cosiddetta “dopo di noi” ed è a disposizione di chiunque senta la necessità di un supporto psicologico o sociale. A tal proposito si avvale di operatori specializzati in campo psicologico, pedagogicoeducativo, psicomotorio e logopedico che ruotano intorno ai bambini e ragazzi rispondendo alle loro esigenze e alimentando il loro progetto di vita.
Tra le tante iniziative messe in essere sul territorio locale il progetto “CasaAfad” risponde all’obiettivo del progetto di creazione di una vita indipendente per i ragazzi i quali, terminata la scuola dell’obbligo, avranno competenze sociali e di autonomie personali tali per vivere attività occupazionali. Gli ambienti dell’associazione sono stati progettati per avere al suo interno tutti gli ambienti domestici (bagno/cucina/camera/soggiorno), consentendo loro l’acquisizione di tutte le competenze autonome, utili e spedibili nella propria vita e nel rispetto della loro personalità, evitando la continua dipendenza dal caregiver.
Inoltre, l’associazione è attenta all’aspetto della sfera sociale inserendo i ragazzi, tramite attività teatrali ed uscite organizzate, nei contesti pubblici affrontando e superando le difficoltà di socializzazione dei ragazzi facenti parte del progetto. Il progetto “CasAfad”, a partire dall’anno associativo 2022-2023, intende estendersi anche alla fascia di bambini dai 6 ai 10 anni.
L’idea progettuale
Il progetto nasce da un’accurata attenzione ai bambini con sindrome di Down ed altre patologie che negli anni associativi precedenti sono stati seguiti in attività individuali sotto il profilo pedagogico-educativo e logopedico. Ci si è resi conto che le suddette attività individuali hanno accresciuto nei bambini competenze di motricità fine grosso-motoria, logico-deduttive, matematiche ed espressive, nonché forte empatia nei confronti delle figure professionali ad essi affidate. A tal proposito, l’idea di far nascere la “CasAfad Baby” ha l’obiettivo di porre le basi, già in tenera età, per i progetti di vita indipendente che l’associazione ha a cuore per i suoi associati. Un progetto di vita indipendente viene solitamente pensato a partire dall’adolescenza ma, come dimostrato dal metodo educativo di Maria Montessori, è nell’età infantile che la mente del bambino è una mente assorbente. Una mente assorbente, infatti, è in grado di modellarsi, adattarsi ed assimilare stimoli dall’ambiente esterno, tanto da indire nel bambino nuove competenze. Per farlo, sono necessarie attività mirate e la creazione di un ambiente stimolante per il bambino. Da qui, nasce lo slogan del progetto “impariamo oggi…per saper fare da soli domani…!”.
Il progetto
Prima fase
Durante una prima fase verranno svolti lavoratori di gruppo con tutti i bambini aderenti al progetto. Questa prima fase servirà ad eseguire, sotto forma laboratoriale, tutte le attività che i partecipanti hanno eseguito in forma individuale. Questo consentirà loro di acquisire ulteriori competenze come : il gioco a turno, il rispetto dei tempi di attesa, la condivisione del gioco/materiale ecc. Inoltre si intende iniziare ad insegnare ai bambini attività di autonomia come l’igiene personale e le attività domestiche. Ad esempio, verrà insegnato loro il procedimento del lavaggio dei denti, piuttosto che il procedimento di vestizione, la procedura di inserimento/allacciatura scarpe ecc, nonché autonomie domestiche come: saper riporre stoviglie/posate negli appositi spazi, asciugare stoviglie, piegare piccoli indumenti ecc.
Seconda fase
Non sottovalutando la sfera sociale dei partecipanti al progetto, in una seconda fase è previsto il coinvolgimento , durante le attività laboratoriali, di fratelli/cugini/genitori/parenti , persone familiari per i bambini che potranno essere da stimolo e fungere da modello per imparare a fare da soli. Il coinvolgimento dei familiari dei bambini sarà necessario per la creazione di una base sicura che consentirà loro di acquisire competenze sociali in modo più fluido e naturale. Inoltre l’attenzione al coinvolgimento, soprattutto dei fratelli, nasce dalle osservazioni avvenute durante le attività individuali. Spesso, infatti, fratelli più grandi o più piccoli, si sono mostrati incuriositi agli ambienti in cui vengono svolte le attività individuali. Dunque il loro coinvolgimento, oltre che essere da stimolo ai destinatari del progetto, sarà anche un ottimo collante di armoniosità familiare mediante il quale i fratelli/parenti verranno coinvolti in prima persona nella crescita psicosociale dei bambini.
Questa seconda fase sarà preparatoria alla terza fase dedicata all’obiettivo di integrazione sociale dei destinatari del progetto.
Terza fase
Imparare a fare da soli non è solo sinonimo di imparare a fare cose ma anche imparare a stare da soli con gli altri. A tal proposito la fase centrale del progetto sarà dedicata all’integrazione dei destinatari in gruppi eterogenei e fuori dalle mura dell’associazione. In questa fase sarà centrale il ruolo dei genitori dei partecipanti che avranno il compito di coinvolgere compagni di classe o altri amici dei bambini ( oltre che i parenti già abituati alle attività perché coinvolti nella fase precedente) nel partecipare alle “uscite baby” che saranno pressappoco le seguenti:
– Attività di gioco in ludoteca
– Cinema per bambini
– Partecipazione ad eventi locali come circo o attrazioni pubbliche
– Passeggiata in villa e giochi di gruppo
– Merenda in locali tipo mc donald’s o bar/gelateria ecc In questa fase, durante le uscite, mentre i bambini saranno seguiti da educatori e volontari dell’equipe di A.Fa.D il bell’Anatroccolo, vi sarà un’occasione di coinvolgimento sociale anche per le famiglie alimentando, oltre allo spirito associazionistico, anche occasioni di socializzazione con gli accompagnatori degli amici dei destinatari del progetto, i quali permarranno nelle vicinanze del luogo dell’ “uscita baby”.
Conclusioni
Durante la seconda e la terza fase verranno coinvolti anche alcuni ragazzi destinatari del progetto CasAfad , che fungeranno da assistenti durante le attività eseguite. Le date in cui verranno organizzati gli incontri saranno calendarizzate per l’intero anno associativo e verranno comunicate alle famiglie in due round: ottobrefebbraio, marzo-giugno.
L’avvio del “CasaAfad Baby: impariamo oggi…per saper fare da soli domani…” accompagnerà i bambini fino alla soglia della porta di CasAfad, dove continueranno le loro attività occupazionali con un bagaglio di competenze, personali e sociali, già ben collaudato.